Il concetto di originalità nella musica è complesso e strettamente legato alla percezione umana, che è influenzata sia dalla cultura musicale dell’ascoltatore sia dalle aspettative di ciò che viene considerato “nuovo” o “familiare”. Anche se la combinazione di note potrebbe sembrare limitata, la percezione umana riesce a cogliere le sfumature, la dinamica, l’espressività e le microvariazioni all’interno di una composizione, rendendo ciascun brano musicale unico per chi lo ascolta.
Esistono combinazioni di note e armonie che suonano familiari e generano una risposta positiva nell’ascoltatore. La maggior parte delle persone preferisce la musica che presenta una struttura riconoscibile e che crea un senso di equilibrio e prevedibilità. Molti brani pop, per esempio, si basano su progressioni armoniche ampiamente utilizzate, come il giro di Do o altre progressioni tonali comuni. La ripetizione di schemi familiari rende la musica più accessibile e facile da ricordare.
L’originalità nella musica non deriva necessariamente dall’invenzione di nuove note o accordi, ma piuttosto dall’abilità di proporre variazioni interessanti su temi esistenti. Ogni compositore può apportare modifiche in termini di tempo, ritmo, tonalità o strumentazione, creando variazioni che rendono il pezzo riconoscibile pur all'interno di un contesto familiare. Ad esempio, cambiamenti di tempo, come la sostituzione di una metrica regolare con una asimmetrica, o variazioni nel modo di esecuzione di una melodia possono portare a nuove interpretazioni della stessa sequenza di note.
Anche le stesse composizioni possono essere percepite diversamente in base all’interpretazione del musicista. L’uso di tecniche specifiche di esecuzione, come il vibrato, le dinamiche e la scelta dei timbri, può cambiare drasticamente l’impressione che una melodia suscita nell’ascoltatore. Le variazioni interpretative sono spesso abbastanza sottili da non stravolgere la composizione, ma sufficiente a generare una percezione di “novità” anche in brani già noti.
La percezione dell’originalità musicale varia significativamente anche a seconda della cultura di appartenenza dell’ascoltatore. Mentre alcune combinazioni possono essere nuove e innovative per un pubblico occidentale, lo stesso non si può dire per un pubblico di altre culture. Generi musicali come il jazz, ad esempio, possono sembrare “liberi” e “improvvisati” per un ascoltatore abituato alla musica classica, ma risultare familiari per chi ha una conoscenza approfondita del genere jazz.